Paesi vuoti

In una giornata di fine luglio, io con gli amici Pellegrino, Renato e Sabino abbiamo sfidato il caldo torrido per un’altra visita in alcuni paesi irpini. Questa volta abbiamo unito il sacro e il profano. Ci siamo recati nella mattinata a Materdomini, al santuario di San Gerardo. Tutti noi mancavamo da quel luogo da molto tempo. Non abbiamo trovato la … Continua a leggere

A tavola con gli antichi (8)

I prodotti di largo uso nell’alimentazione delle famiglie si vendevano nelle così dette botteghe lorde, dove si poteva trovare caso oglio sale lardo carne salata onnina assogna (sugna) et qualunque generatione di cose salate. Nell’Ottocento   Questa scorribanda, alquanto estemporanea, tra le mense degli antichi irpini, si conclude con l’anno 1860, che segna il discrimine tra il Regno delle Due … Continua a leggere

A tavola con gli antichi (7)

La macellazione dei maiali era definita nei particolari: le garze del capo, i boccolari (guanciale), i piedi da vendere appaiati, i presutti che andavano tagliati nella prima giontura vicino lo presutto, il fecato, i polmoni da vendersi tutti impigliati di cirbo o seu zeppa. La garza e il boccolare venivano utilizzati per confezionare i cotechini (oggi il guanciale è preferibile … Continua a leggere

A tavola con gli antichi (6)

L’esame di un campione di 511 reperti archeozoologici derivato in gran parte dall’accumulo di rifiuti alimentari (scarti di macellazione, rifiuti di cucina, resti di pasto) comprende resti di colombo, oca e gallo, di ovicaprini e suini. ”Le pecore sono più numerose delle capre; entrambi questi animali venivano abbattuti tra uno e due anni di età (50.9%) e, nella misura del … Continua a leggere

A tavola con gli antichi (5)

Nelle campagne le case sono raccolte intorno alla residenza del proprietario del fondo o nelle sue immediate vicinanze. Dimore ridotte all’essenziale, in genere un solo ambiente con modesto arredo.   Entriamo nella modesta abitazione di un contadino dell’epoca: la tavola per mangiare in legno comune, tronchi d’albero per sgabelli; la cucina, un fornello di terracotta posto davanti all’uscio, stoviglie di … Continua a leggere

A tavola con gli antichi (4)

Il fiorire di terminologia specifica per le varie colture dei campi ci aiuta a comprendere i prodotti di questi. Il castagneto è magna pars della silvicoltura: ensetetum era la selva di castagni innestati ma stava ad indicare anche l’azione stessa di innestare che si diceva insetare. L’innesto del castagno era insertum; i frutti si chiamavano inserte oppure ensete e corrispondevano … Continua a leggere

A tavola con gli antichi (2).

Il primo piatto era costituito  da zampetto di maiale affumicato, da salsicce, ma anche da vile trippa. Si potevano avere anche pollastri e capretti, lessati o arrostiti.   Non mancava mai la frutta di stagione, oppure l’uva passa, le noci e i fichi secchi. Il pane quando era di quello buono veramente, conveniva farsene una provvista. Come accadeva per  quei … Continua a leggere

A tavola con gli antichi (1).

E’ diventato slogan, spot pubblicitario, insegna di noti ristoranti il sapore dell’antico. Quasi una sorta di riflesso condizionato in un’epoca, la nostra, dove il legame con il passato è ormai quasi impercettibile, dove si discute di prodotti transgenici che impallidiscono al confronto con la supposta genuinità di quelli di una volta. E sulle nostre tavole ben fornite di ogni ben … Continua a leggere

La dieta cilentana

Quando si parla di alimentazione nel paesi del Mediterraneo il riferimento va subito alla trilogia frumento, olio e vino. Eppure nel secolo scorso e ancor più in quello precedente, periodo di tempo che ricordano gli anziani o per averlo vissuto o per averlo sentito raccontare a loro volta da altri anziani , anche nel Cilento l’alimentazione era costituita da pane … Continua a leggere

Vino e olio del Cilento

La buona cucina del Cilento non conosce limiti temporali; le sue origini, infatti, si perdono nella notte dei tempi e i sapori dell’Ellade si confondono con quelli indigeni. Scene di banchetto, il tipico simposio greco, si ritrovano nella Tomba del Tuffatore scoperta a Paestum da Mario Napoli nel 1968 e risalente al 480- 470 a. C. Il pane e il vino  … Continua a leggere