Esame di Maturità nell’era populista

Le tracce proposte per la prima prova scritta agli esami di maturità  hanno da sempre suscitato l’interesse della pubblica opinione. Quest’anno poi, 2019, che è il primo dell’era del cambiamento, si aspettavano grosse novità. L’aver messo fuori gioco il tema di storia, era già  indicativo dello schieramento tattico  che si sarebbe visto sul campo (mi si perdoni l’uso di terminologia … Continua a leggere

I Quartieri Spagnoli perduti e ritrovati.

Pubblicato nel mese di gennaio del 2019, il romanzo di Heddi Goodrich, edito da Giunti, ha subito  richiamato la mia attenzione. Il suo titolo “Perduti nei Quartieri Spagnoli”, il rione popolare di Napoli a ridosso dell’attuale via Toledo, ma fino a non molti anni fa  denominata via Roma, è stato per me come il richiamo della Sirena. Mi sono tuffato … Continua a leggere

La Cultura mezzana.

Da ragazzo, quando si litigava con i coetanei, prima o poi ci scappava qualche sonora bestemmia contro santi e Madonne. Poiché avevamo un sacro timore di commettere dei peccati mortali (e la bestemmia era di quelli) chi la profferiva esclamava:” La colpa è tua che mi hai fatto bestemmiare”. Era insomma un’assoluzione con formula piena: la colpa non è di … Continua a leggere

Quando si dice élite

Siamo sicuri di parlare tutti la stessa lingua? Dalle cose che accadono intorno a noi, tutto porterebbe  a credere che ci comprendiamo molto poco. La lotta contro le élite è il fattore unificante in questo momento politico; non importa in quale ramo dell’attività umana esse dimostrino le loro capacità. La parola élite, infatti, che sarebbe elogiativa, ha assunto una connotazione … Continua a leggere

Parole non leggere.

Le parola antiche ci aiutano a spiegare i malanni odierni, meglio dei trattati.  Oclocrazia, ad esempio, è parola del greco antico, composta da òchlos, moltitudine in cattivo senso, e da kpatìa, potere; insomma, potere del tunicatus popellus (il popolino di Orazio, Epist. I, VII,65). “ E’ voce nuova, (G. Grassi, 1832) ma necessaria a definir bene i due governi del … Continua a leggere

Conti nostri

Nelle lettere Italiane non fanno certamente difetto i Conti. Alla scuola secondaria abbiamo incontrato il conte Vittorio Alfieri, il conte Giacomo Leopardi, il conte Ugolino, all’Inferno. Li abbiamo visti anche “a colori” il Conte Rosso (Amedeo VII di Savoia), il Conte Verde (Amedeo VI di Savoia), e il Conte di Montecristo. Insomma abbiamo incontrato tanti Conti. Eppure di uno, il … Continua a leggere

Quando gli Onorevoli erano Galantuomini

Un lungo articolo de L’Illustrazione Italiana del 13 gennaio 1884 è dedicato a Francesco De Sanctis,  scomparso nel mese precedente a Napoli. Autore dell’articolo è il giornalista Raffaello Barbiera (1851-1934), redattore del settimanale tra i più letti in Italia alla fine del secolo XIX, il quale riporta questo episodio della vita dell’illustre irpino:” Quando, caduto dal Ministero cairoliano [Benedetto  Cairoli … Continua a leggere

Salvatore Battaglia lettore di Francesco De Sanctis

Anno del bicentenario della nascita di Francesco De Sanctis (1817-1883). Rileggere quanto ha scritto il prof. Salvatore Battaglia sul valore dell’opera desanctisiana è un arricchimento. Il prof. Battaglia (1904-1971) docente di letteratura italiana nell’Università di Napoli, ha legato il suo nome a molte opere di notevole interesse, come il Grande Dizionario della Lingua Italiana per la Utet. “Forse nessuno avvertì … Continua a leggere

La speranza in fondo al mare. Racconto

“Come ti chiami?” chiese il giovanotto al ragazzo che gli stava incollato vicino. “Mi chiamo Najeeb”, gli rispose con un filo di voce, come per non disturbare gli altri passeggeri del barcone, addossati gli uni agli altri, stretti quasi da non poter respirare. Najeeb indossava un maglione di colori indistinti, ma abbastanza utile per proteggersi dal freddo della brezza marina, … Continua a leggere

IL LATINO NELLA THULE

Una questione sempre aperta, nel passato e nel presente: come bisogna insegnare la lingua latina? A meno che non la si voglia considerare morta e sepolta. Eppure ogni qualvolta che si recita il de profundis sulla bara del latino, succede invece che se ne celebri la resurrezione. Il latino sempre vivo? Sembrerebbe proprio di sì. Il problema allora è come … Continua a leggere