Boccaccio in Turchia.

La mia amica e collega dagli anni dell’Università, Roberta Calbi, aveva avuto  al liceo scientifico A. Labriola di Napoli un alunno turco. I minorenni stranieri, infatti, per qualsiasi motivo in Italia, hanno il diritto a frequentare la scuola. Il ragazzo non parlava assolutamente italiano. Come fare non solo ad insegnargli la letteratura italiana, ma per giunta la lingua latina?

Non fu un caso eccezionale e fortunato; ma fu la professionalità e la disponibilità dei docenti della classe, insieme con la caparbietà di un giovane intelligente a fare sì che quell’alunno, non solo imparasse a parlare italiano, ma si innamorasse della letteratura italiana.

Tutto questo avveniva una decina di anni fa, in una città, Napoli, che è una grande città, più apprezzata all’estero che da noi.

Si chiama Berkay Payal, lo studente del liceo Labriola, che, dopo l’esperienza napoletana, ha continuato gli studi conseguendo negli Stati Uniti  nel 2022 la laurea magistrale in Ingegneria Microelettronica.

“Sin dagli anni del liceo -confessa Berkay- ho sempre coltivato una passione per la letteratura, che ho considerato non come una materia che dovevo studiare per andare avanti al liceo, bensì come un diario dell’umanità da cui potevo sempre tirare fuori elementi che erano in sintonia con la mia esistenza”.

Ha pubblicato la traduzione in lingua turca del “Trattatello in laude di Dante”  di Giovanni Boccaccio.  Il titolo di copertina, Giovanni Boccaccio, Dante’ Nìn Hayati.  Ҁevìren: Berkay Payal.

“Ho tradotto -dice il nostro giovane autore- un libro italiano scritto nel 1351 dall’italiano originale al turco e la mia traduzione è stata da poco pubblicata. Si tratta di un libro del celebre Giovanni Boccaccio che, sotto vari aspetti, scrisse la primissima biografia in senso moderno, di un altro celebre scrittore, Dante Alighieri. In realtà, questo libro è molto più di una semplice biografia. Questo è un libro in cui Boccaccio scende fino in fondo alla natura umana e, esplorandola a fondo, estrae caratteristiche che ancora oggi, a distanza di quasi 700 anni, non sono cambiate: la nozione di potere, le cose che facciamo per ottenere il potere, il modo in cui il potere modella la nostra personalità. Inoltre, esplora il modo in cui amiamo, il modo in cui inganniamo, il modo in cui temiamo, il modo in cui definiamo il nostro scopo nella vita e il modo in cui escogitiamo miti per rassicurare le nostre insicurezze”.

“Ho lavorato a questa traduzione per 3 anni: tradurre l’italiano antico  nel turco moderno è costato un po’ di lavoro. Il mio obiettivo principale e la mia sfida era rendere la traduzione completamente scorrevole per la lingua moderna di oggi e preservare il significato originale allo stesso tempo. Inoltre, ho aggiunto note a piè di pagina per gli eventi e i personaggi di cui Boccaccio  parla nel suo libro per fornire un contesto storico ai lettori. Quando ho finito di tradurre questo libro, mi sono sentito un po’ triste in un modo strano. Sembrava che Boccaccio fosse ospite a casa mia mentre traducevo il suo lavoro; lui parlava e io scrivevo. Quando ho finito, l’ospite se ne è andato, lasciandomi solo”.

“Nel complesso, questo è stato un progetto contiguo, fenomenale per me. Sono onorato che il mio liceo in Italia abbia richiesto una versione firmata da me per esporla nella biblioteca. I napoletani mi hanno accolto calorosamente nella loro città 14 anni fa, quando ero solo un adolescente e non parlavo una parola nella loro lingua. Questo vale come ringraziamento per tutti loro”.

Virgilio Iandiorio

Boccaccio in Turchia.ultima modifica: 2022-08-30T10:10:06+02:00da manphry
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