Campagna elettorale stravagante, ma non troppo

Affiderei la campagna elettorale per le elezioni del parlamento il mese prossimo, con tanti partiti e nessun partito, a quel simpaticone del mio paese, che ora non c’è più. In tempo di elezioni Giuseppe, così  si chiamava questo personaggio a cui era consentito dire tutto e di tutti, soleva ripetere:” Pe sta  a sente a quillo e a quisto/ stamo in croce come a Cristo”.

Alcuni anni fa il trio Aldo Giovanni e Giacomo recitavano una scenetta in cui Aldo era l’onorevole e i due compagni suoi portaborse e guardie del corpo. L’onorevole aveva nome Nullazzo. Non so dove  siano andati a trovarlo, ma il nome dice tutto. Non mi chiedete quanti siano o quanti siano stati nella storia della repubblica gli onorevoli Nullazzo. Nello sketch, l’onorevole faceva un discorso di questo tipo, un periodo ipotetico, composto di tante proposizioni condizionali, con una sola proposizione  reggente, che diceva: “è finita”. Non si capiva bene se l’onorevole finiva il suo discorso condotto senza un nesso logico, o la fine riguardava tutta la politica nazionale.

Che dire poi dei due netturbini che  litigavano su chi avesse raccolto la migliore monnezza? Siamo nel Regno di Napoli, quando la monnezza era utile come concime e si raccoglieva per spargerla come fertilizzante nei campi. Una mattina i due  litigavano di brutto. Non potendo mettersi d’accordo su chi avesse raccolto la migliore monnezza,  chiamano un passante a dare un giudizio spassionato per dirimere la controversia. Questo signore osserva attentamente il carico dei due carri e dice:” In fede mia, credetemi, monnezza è questa e monnezza è quella”.

Mi raccontava mio zio Nicola, che è vissuto negli Stati Uniti dove è morto alcuni decenni fa, come in occasione della festa di sant’Antonio nel quartiere degli Italiani, il  Nord End di Boston, nel momento culminante del concerto canoro, un’ anziana signora saliva sul palco e chiedeva alla numerosa folla di darle una risposta precisa al quesito: “Volete l’acqua in casa, o la festa?”. Naturalmente la risposta della folla in caro:” La festa!”. E l’anziana signora con un gesto da pantomima rispondeva” E bevete in faccia a sto cannuolo”, portandosi le mani sul basso ventre. Non c’era bisogno di altre spiegazioni.

Non è molto diversa l’attuale campagna elettorale. Di candidati “Nullazzo” ce  ne abbiamo. Molti chiederanno  agli elettori, non di scegliere tra l’acqua in casa e la festa, ma tra il gas in casa e le bombe in Ucraina. Credete voi che non ci siano elettori che scelgano la seconda soluzione? Forse essi credono che le bombe in Ucraina siano come i fuochi pirotecnici nella festa di Sant’Antonio di Montefalcione.

Il vecchio sannita Erennio, quando avvenne l’episodio delle Forche Caudine,  spiegò ai suoi, che erano incerti sul da farsi, che avevano solo due possibilità: o lasciare  i soldati romani liberi di tornare a casa, si sarebbe potuto contare sulla gratitudine di Roma; o annientare seduta stante l’esercito romano, così che Roma non avrebbe potuto riarmarsi in breve tempo,  e i Sanniti avrebbero vinto definitivamente. Non esisteva una terza soluzione. Dice Livio: “tertium nullum consilium esse”. (Ab Urbe condita , IX). E oggi? Se lasciamo che le cose rimangano come sono, ci possiamo solo affidare nelle mani di Dio. Se si decidesse per mandare a casa tutti i ciarlatani (e non sono pochi) si potrebbe cambiare strada definitivamente. Oggi,  come allora, non esiste una terza soluzione. Le scorciatoie proposte non portano da nessuna parte. E’ solo confusionismo.

Virgilio Iandiorio

Campagna elettorale stravagante, ma non troppoultima modifica: 2022-08-30T10:15:55+02:00da manphry
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