Ucraina: colpevole di essere vittima.

E se facessimo anche noi, in questo momento tragico per l’Ucraina, come Alessandro Manzoni,  in uno dei momenti drammatici del suo romanzo (  il matrimonio “a sorpresa” dei due promessi in compagnia di Tonio e Gervasio davanti a Don Abbondio)?

“In mezzo a questo serra serra, non possiam lasciar di fermarci un momento a fare una riflessione. Renzo, che strepitava di notte in casa altrui, che vi s’era introdotto di soppiatto, e teneva il padrone stesso assediato in una stanza, ha tutta l’apparenza d’un oppressore; eppure, alla fin de’ fatti, era l’oppresso. Don Abbondio, sorpreso, messo in fuga, spaventato, mentre attendeva tranquillamente a’ fatti suoi, parrebbe la vittima; eppure, in realtà, era lui che faceva un sopruso. Così va spesso il mondo… voglio dire, così andava nel secolo decimo settimo”.

Così purtroppo continua ad andare il mondo. E noi siamo un poco gli   spettatori di una guerra, in cui cerchiamo di assegnare i ruoli di aggressore e di aggredito a seconda  dei nostri sentimenti politici e umori. Si possono capire le ragioni degli altri senza necessariamente condividerle. Ma ci affatichiamo a controbattere questo e quello.  L’unanimità? Come l’araba fenice: la si vuole, tutti lo dice, come ottenerla nessun lo sa. Ci dovremmo soffermare non solo sulle parole,  ma anche su chi le pronuncia. Me lo ripetevano  i miei nonni:” vedi sempre da che pulpito viene la predica!”. Ad esempio, tutti quelli che parlano sempre di lotta (a qualsiasi cosa) e anche in sogno lottano con i fantasmi, si scoprono pacifisti “convinti”; e quelli che mettono la libertà a colazione a pranzo e a cena, scoprono che sei libero di andartene dall’Unione Europea (Brexit) ma non certamente da altre Unioni.

Michail  Chodorkovskij ( Mosca, 1963)  imprenditore russo di fonti energetiche, in esilio a Londra, era  nel 2003 l’uomo più ricco della Russia.  Essere fondatore e leader dell’organizzazione anti-Putin «Open Russia», segnò il suo declino come imprenditore e come uomo libero. Nel 2003 fu arrestato per frode fiscale e condannato a nove anni di carcere. Nel 2013 la Duma approvò un provvedimento di amnistia per i reati di cui era accusato Chodorkovskij. Egli scrisse in prigione “Paroles Libres”, un libro che ci permette di comprendere non solo il personaggio, ma anche il suo paese.

Il  libro, pubblicato nel 2011 in Francia, e non tradotto in italiano, ha una interessante prefazione di Hélène Despic-Popovic,  corrispondente da Mosca per il giornale Libération .” L’ arrivo di Vladimir Putin alla presidenza [il primo mandato nel 2000] segna una svolta nelle relazioni tra lo Stato Russo e il mondo degli affari. Putin non tollera né gli  opinionisti, come Vladimir Goussinski, proprietario di potenti media tra cui la televisione NTV, né quelli che manovrano il potere, come il magnate dell’automobile Boris Bérézovski, vecchia eminenza grigia di Eltsin… Putin mette il mercato nelle mani dei businessmen: a voi gli affari, a me la politica”.

All’inizio del secondo processo nel 2010, Chodorkovskij dichiarò:” Mi vergogno di vedere certe persone, che in passato mi ispiravano rispetto, cercare di giustificare l’arbitrio e l’illegalità dei burocrati. Essi scambiano la loro aspirazione per una vita tranquilla nel quadro del sistema attuale, con i privilegi e le tangenti. Fortunatamente, non sono tutti come loro, e persone di altra tempra diventano sempre più numerose”.

Virgilio Iandiorio

Ucraina: colpevole di essere vittima.ultima modifica: 2022-03-20T12:49:46+01:00da manphry
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