Irpin: non solo assonanza linguistica.

Quante cose può far ricordare una semplice assonanza linguistica? Come trovare  relazioni tra lingue così diverse tra loro, come l’italiano e l’ucraino? Eppure a sentire ripetutamente il nome della città ucraina di Irpin, in questi giorni oggetto di ripetuti attacchi da parte dell’esercito russo, non si può non pensare che Irpin ha qualcosa in comune con Irpino. Il toponimo ucraino è della città e del fiume. L’Irpin, infatti, è un fiume abbastanza lungo. Quel fiume fu teatro sette secoli fa di una battaglia del Principato di Kiev con il Granducato di Lituania; oggi è la città, i suoi abitanti, a pagare il prezzo di un conflitto di cui non si capisce  perché nasce e dove vuole finire.

Sento quel nome Irpin e penso a quarant’anni fa, quando noi Irpini ci ritrovammo in un baleno sconvolti dal terremoto. Era il 23 novembre del 1980, appena una quarantina di anni fa. E avendo vissuto quella catastrofe, posso meglio e di più capire quello che stanno sopportando i cittadini di Irpin di Ucraina. Senza lancio di bombe o colpi di mortaio, quella sera di novembre le case intorno a noi Irpini cadevano, la gente non sapeva perché accadesse ciò. Io mi trovavo nella piazza del mio paese. All’improvviso ho visto gli alti pini piegarsi come per un vento impetuosissimo. Poi andar via la luce. Per ritornare a casa bisognava attraversare l’unica via del paese,  stretta tra le case. Il pericolo dei crolli era reale. Bisognava andare per i campi e raggiungere la famiglia. Poi tutti in strada, per capire che cosa stesse succedendo e che cosa fare. Arrivano le prime notizie, una madre di famiglia colpita da una pietra caduta dal tetto della sua casa, è deceduta sul colpo; poi un anziano stroncato da un infarto, morto per la paura. Poi la notte. Dove passare la notte? La necessità ti spinge a trovare soluzioni inimmaginabili. Nelle auto, era quella più frequente. Ma c’erano i bambini e gli anziani e gli ammalati. Quando raggiunsi la casa dei miei suoceri dove si trovavano i miei figli e mia moglie, fu un sollievo. C’eravamo tutti. Si ringraziava il Signore. Nei giorni che seguirono altri problemi. Non si sapeva, per dirne uno, dove e come fare  scuola.

Oggi, dinanzi alle immagini della gente di Irpin che fugge e che si ripara dove può dalle bombe e dalla morte, non ci sono parole. E comprendi di più il dramma loro, se tu hai provato momenti simili. Con una differenza, quello dell’Irpinia fu una catastrofe di un evento naturale; questo oggi dell’Ucraina ha un nome, un cognome e un indirizzo. Poi si può arzigogolare sulle colpe mie, tue, nostre, vostre, loro.

Mi sembra che stia accadendo come quando da ragazzino per un diverbio con  coetanei ti scappava una sonora bestemmia, e subito: “la colpa della mia bestemmia è tua, perché tu mi hai fatto bestemmiare”. Questo lo dicevamo da ragazzini. Non sono di molto cambiate le cose, se  oggi anche responsabili politici affermano:” Sono state le azioni della Nato guidata dagli Stati Uniti che hanno gradualmente spinto fino al conflitto Russia-Ucraina”. Ma la guerra è tra paesi che fino a trent’anni fa erano nella stessa Unione.

E allora più che un avvertimento ai paesi della NATO, la guerra in Ucraina vuole scongiurare allontanamento dalla Russia  degli altri stati dell’ex Unione, per una sorta di effetto domino. Se la colpa della guerra è degli altri, allora bombardiamo  in pace.

Virgilio Iandiorio

Irpin: non solo assonanza linguistica.ultima modifica: 2022-03-20T12:37:33+01:00da manphry
Reposta per primo quest’articolo