Inquinamento

Martedì scorso alle 8.30 del mattino sulla strada chiamata Bonatti direzione Avellino, una colonna di macchine che inizia da molto prima del tunnel che ti porta alla città ospedaliera. Che cosa sarà successo? Mi chiedo, preoccupato di non arrivare in tempo all’ appuntamento. Con tutti questi ponti che crollano e strade dissestate, c’è timore che possa essere accaduto qualcosa di grave. A passo di lumaca, la colonna si muove: niente pericolo, è solo il traffico limitato per contrastare l’inquinamento prodotto dagli scarichi delle automobili.

Quando ne va di mezzo la salute, anche la mezzora trascorsa a percorrere in macchina duecento metri, diventa un fatto irrilevante. Se poi i chilometri li fai a piedi, ancora meglio. Adesso poi c’è anche la possibilità di utilizzare la bicicletta sulle piste ciclabili che attraversano l’intera penisola. Un paradiso per gli amanti delle due ruote, e non inquina minimamente. Ogni tanto ci si può fermare per qualche necessità corporale, in aperta campagna sotto un grande albero di castagno o di quercia. Si sa che quello che non uccide, ingrassa, in questo caso la terra.

Dalla collina dei Cappuccini si ha una bella veduta di Avellino. Si vede su tutti i palazzi i comignoli che fumavano. Bisogna riscaldare le case, soprattutto nella prima mattinata, perché siamo in pieno autunno. Tante nuvole di fumo sulle case, alte o basse che siano. La domanda sorge spontanea. Ma quel fumo è prodotto dal gasolio che viene utilizzato per il riscaldamento? Il gasolio per il riscaldamento viene bruciato allo stesso modo di quello  delle macchine? Mi aspetto che a qualcuno prima o poi verrà in mente di vietare l’uso del gasolio per riscaldamento delle case, perché inquinante.

In Canada, fonte sicura mi ha detto che hanno cominciato col bandire  i caminetti alimentati con legna. Lì però hanno in abbondanza l’energia elettrica. Se un divieto analogo dovesse venire dalle nostre parti, e  vietare  legna e pure gasolio, il problema  è da dove prendere l’energia elettrica. Non dall’ eolico, che con le sue pale ha deturpato il paesaggio di buona parte della provincia. E poi le pale disturbano con il rumore che fanno. Delle centrali nucleari nemmeno a parlarne; e poi sono anni che questo tipo di energia è stato bandito.

Negli anni passati, due compaesani emigrati in Svizzera, sentendo parlare molto di gas naturale e di suo utilizzo, un bel giorno pensarono  di passare dalle parole all’ esperimento. Il gas naturale ce l’avevano, e di produzione propria ( chiamatele anche scoregge, ma sono dei gas naturali). Così mentre uno dava prova delle sue capacità “espressive”, l’altro provava con l’accendino a dare fuoco alla naturale emissione di gas dell’amico. L’esperimento non  riuscì e i due “inventori” non ci riprovarono più.

Se in un futuro prossimo, messi al bando i combustibili derivati da petrolio o  anche da legna, con la nostra penuria di energia elettrica si potrebbe ripetere, ma in modo tecnologicamente avanzato, di utilizzare il gas “fai da te”. Istallare nelle città, piccole e grandi, dei contenitori capaci di raccogliere i gas che ogni individuo produce nella giornata. Una sorta di differenziata in proprio. Quando il contenitore è pieno, si provvederà alla distribuzione del gas alle famiglie per gli usi domestici.

E se qualcuno vuol sofisticare su quale tipo di gas sia migliore, come a dire: “E’ migliore il C.D.F. (combustibile da fagioli) o il C.D.C. (combustibile da cavoli)? Lasciamo queste sottigliezze ai raffinati intenditori. Del resto ben mescolati è difficile stabilire quale  peto sia preferibile.

Virgilio Iandiorio

Inquinamentoultima modifica: 2019-01-26T08:45:27+01:00da manphry
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