Vero e probabile.

In questi giorni abbiamo visto manifestazioni per la pace in Ucraina, che si differenziavano di molto tra loro, non solo per la città dove si svolgevano o per il numero dei partecipanti, ma proprio nell’indicare i modi per raggiungere lo scopo.

Come è possibile, mi sono chiesto, che ci sia tanta dissonanza, per non dire contrasto, tra persone che intendono raggiungere lo stesso scopo? Nel secolo XVII divenne di grande attualità la “dottrina delle opinioni probabili” proposta dai Gesuiti. Che cosa fosse questa dottrina, lo spiega bene Gabriel Daniel,  gesuita francese (1649-1728), che scrisse in difesa dei suoi correligionari:” Quando ci sono due opinioni l’una probabile e l’altra più probabile avvegnaché , sia questa più sicura e quella meno, intorno all’ obbligazione di far  qualche cosa, che mi appartenga; io  non son già tenuto alla carità, che devo  a me stesso, di operare secondo la sentenza più probabile, e più sicura; ma  posso senza peccato abbracciar la probabile men sicura , lasciando la più sicura”. “Noi sappiamo  perché essi (i Gesuiti) operarono questa revisione, non per corrompere i costumi, ma per accontentare tutti (P. Manent, 2022).

Evidentemente, oggi, è ritornata in auge la dottrina delle opinioni probabili. Il nostro Francesco De Sanctis l’aveva ben descritta nella sua Storia della letteratura italiana:” (I Gesuiti), non potendo alzare gli uomini alla purità del Vangelo, abbassarono il Vangelo alla fiacchezza degli uomini, e costruirono una morale a uso del secolo, piena di scappatoie, di casi, di distinzioni: un compromesso tra la coscienza e il vizio… E nacque la dottrina del “probabilismo”, secondo la quale un “doctor gravis” rende probabile un’opinione, e l’opinione probabile basta alla giustificazione di qualsiasi azione, né può un confessore ricusarsi di assolvere chi abbia operato secondo un’opinione probabile”.

Quello che lascia perplessi, è l’affluenza dei cattolici a queste adunate. Nessuno stupore, perché anche le gerarchie ecclesiastiche si associano volentieri alle forme di protesta, pro o contro qualcosa. Il mese scorso ho visto alla televisione, su un canale locale, la protesta contro il caro bollette che si è svolta in Avellino. Alla fine della manifestazione c’è stato il discorso del vescovo della città. Sembrava la domenica delle palme con la benedizione dei rami di ulivo portati da grandi e piccoli, solamente invece degli ulivi c’erano le bollette. Analoga  manifestazione ad Ariano Irpino, sempre nello stesso servizio televisivo, ma In piazza sono state bruciate le bollette di luce e gas, alla presenza del vescovo della città.

L’atteggiamento ambiguo sull’invasione in Ucraina è ispirato, fosse pure inconsapevolmente, alla dottrina delle opinioni probabili. “Mentre la Chiesa con i suoi preti si consacrava  allo sforzo educativo e spirituale al fine di formare la vita dei fedeli secondo le regole cristiane, la Società de Gesuiti si collocava per così dire nello spazio intermedio tra la Chiesa e il mondo, per esercitare in questo spazio un monopolio dell’interpretazione della regola così nella direzione della Chiesa come nella direzione del mondo” (P. Manent,2022). E’ “probabile” anche l’opinione di chi sostiene l’aggressione di Putin all’Ucraina. Nel caso dell’aggressione russa, viene introdotto un nuovo comandamento: uccidere per realizzare un sogno di grandezza.

Virgilio Iandiorio

Vero e probabile.ultima modifica: 2023-02-08T19:44:29+01:00da manphry
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