Gli interessi culturali di Leonardo de Martino

Aveva intitolato il suo libro “L’arpa di un italo albanese”, Padre Leonardo De Martino, indicando così le sue due “appartenenze”, quella albanese, la nascita nella comunità arbëreshë di Greci, e quella italiana, la cittadinanza. Il titolo “arpa” può essere stato suggerito a Padre De Martino dalla Bibbia, dove sono riferimenti a questo strumento musicale; ma anche dalle poesie di Pietro Paolo Parzanese, che aveva cantato: “ Ho l’arpa al collo, son viggianese; /Tutta la terra è il mio paese”. Il poeta arianese aveva intitolato I canti del Viggianese la sua raccolta del 1846.
Gli interessi culturali di Leonardo De Martino spaziano per l’Italia e l’Europa. Non è un caso che per raggiungere la sede della sua missione albanese, Padre Leonardo partiva da Venezia, città per la quale ha parole di ammirazione: “ bella Venezia, fra le cento città d’ Italia, è veramente quella, ove il numero de buoni fu sempre il massimo in ogni tempo!”
Egli dedica questo sonetto, datato Bologna 28 giugno 1872, “ Al celeberrimo Poeta e Improvvisatore Comm. GIUSEPPE REGALDI Prof. di Storia nella R. Università di Bologna”:
Quel biondo-niveo crin che l’ alme india /Ricingi ornai di nova, immortal fronda: /De’ carmi il Genio in te pur troppo abbonda, /Divampa ancor con magica armonia. /Ammirator qua venni d’ Albania,/ E una piena di gioia il cor m’ inonda ; /Ma fra tanto splendor che ti circonda /Non obbliar l’ antica patria mia. /Serva ella giace e di catene avvinta/ L’indomita Eroina, e ognor si strugge/ Di lacrime e sospir, senza conforto./ In man la spada d’ atro sangue tinta /L’ Ombra di Skanderbeg sdegnosa rugge : /Ah ingrata Europa… è tua la colpa e il torto !
In nota Padre Leonardo spiega come è nata questa sua composizione:” Dopo avergli quasi improvvisato questo sonettuccio, sedendo al suo desco insieme al ch. Ab. Giuseppe Gando, il Regaldi accettò enfaticamente il tema Giorgio Castriota Skanderbeg da me propostogli il giorno innanzi, ma ch’ egli avea declinato, adducendo per iscusa il suo bianco pelo : il Gando esibivasi alla sua volta di farne la traduzione latina. Ormai la promessa è fatta, e promissio boni viri obbligatio est. Sicché fra breve il mondo letterario ammirerà uno de’ più maschi e stupendi lavori poetici del famoso Bardo Italiano, coll’ accennata classica versione del celebre latinista e suo indivisibile amico. Entrambi vollero eziandio onorarmi di lettere commendatizie al grande letterato Nicolò Tommaseo, e per costui mezzo procurarmi la personale conoscenza di A. Conti e di P. Fanfani. Il felice per quanto immeritato incontro avuto con questi sommi Italiani, colla famosissima scrittrice principessa albanese Dora d’Istria, e coll’ insigne filologo italo-albanese Demetrio Camarda, come l’ebbi già nel ‘65 a Portici col non meno illustre scrittore e filosofo V. Fornari, va registrato a caratteri indelebili tra i più cari e solenni ricordi della mia vita”.
I personaggi indicati da Padre Leonardo sono quanto di meglio offriva il panorama culturale italiano del tempo: Giuseppe Regaldi , (1809 – 1883) letterato, cattedra di Storia antica all’Archiginnasio di Bologna, poeta estemporaneo di successo, in rapporti di amicizia con Giosuè Carducci. Giuseppe Gando (1816 -1880) latinista, diplomatico del Regno di Sardegna a Parigi. Pietro Fanfani ( 1815 – 1879) autore del Vocabolario della lingua italiana. Augusto Conti (1822-1905) filosofo e pedagogista . Vito Fornari (1821-1900) Teologo, filosofo, e direttore Biblioteca Nazionale di Napoli. Demetrio Camarda (1821-1882) importante studioso della lingua albanese. Che dire poi di Nicolò Tommaseo e Dora D’Istria.
La formazione culturale di Padre De Martino era di respiro europeo e la si può desumere proprio dai suoi rapporti con tanti suoi contemporanei, personaggi di fama indiscussa. Un motivo in più per studiare l’opera sua.
Virgilio Iandiorio

Gli interessi culturali di Leonardo de Martinoultima modifica: 2015-01-24T18:29:55+01:00da manphry
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