La Cultura mezzana.

Da ragazzo, quando si litigava con i coetanei, prima o poi ci scappava qualche sonora bestemmia contro santi e Madonne. Poiché avevamo un sacro timore di commettere dei peccati mortali (e la bestemmia era di quelli) chi la profferiva esclamava:” La colpa è tua che mi hai fatto bestemmiare”. Era insomma un’assoluzione con formula piena: la colpa non è di chi commette l’atto irriverente contro la religione, ma di chi te lo fa commettere.

Se questo modo di ragionare è  scusabile nel comportamento dei ragazzini, non può esserlo per chi è chiamato a fare scelte politiche e ad amministrare.Si ritene, però: se non riesci a realizzare un programma, che ti eri riproposto di attuare, la colpa è di quelli che non te lo fanno fare. L’incapacità ha il suo alibi.

Ricorderete certamente la favole del re  che andava nudo convinto di indossare vesti invisibili. Tutti lo vedevano nudo, ma nessuno dei sudditi aveva l’ardire di dirlo. Vorrei sbagliare, ma a me sembra proprio quello che sta accadendo.

Tra quelli che stanno aspettando che avvenga il cambiamento, quelli  che sostengono la lunga durata (cioè bisogna dare il tempo di fare le cose) , stiamo tutti in attesa di Godot. Ed è il trionfo della cultura mezzana.

Un pericolo che Francesco De Sanctis definì alla sua maniera, vale a dire in modo conciso, preciso e comprensibilissimo. «una cultura mezzana e superficiale è individuata come causa principalissima di quel fatalismo o indifferenza morale che incoraggia i tristi e disarma i buoni per il fatto che rende sofistico l’intelletto e scettica la volontà […] E ne viene un complesso – spiegò De Sanctis – di opinioni cristallizzate, senza ch’essi sappiano onde e come siano sbucate, le quali operano sulla  volontà e formano quell’ambiente impuro e leggiero, così intellettuale come morale, che poi è tanto difficile da diradare».

E Benedetto Croce, a proposito di associzazioni che non  hanno “niente di dottrinalmente originale” “non seppero far altro che accogliere e divulgare la filosofia del tempo; e molto meno può ora pretendere un contenuto originale, ora che ripete vecchiumi e formule trite e triviali. Ma originale è, per altro, in quanto, in vece di spingere le menti immature a maturarsi, e condurre la cultura mezzana ad innalzarsi, propone a proprio suo fine il venir confermando la gente mediocre nella mediocrità e le menti astratte nell’astrattezza”.

Non credo che ragioni correttamente chi ritiene che questo comportamento politico vada bene, solamente perché non era buono quello di chi governava in precedenza. La logica della contrapposizione fine a se stessa. Come se una squadra di calcio sia brava  non perché vince a suon di gol, ma perché le avversarie  negli altri stadi vengono sconfitte. Chi vede tutto il male negli altri, ne deriva di conseguenza che  tutto il bene si trova presso di lui. Che bel modo di ragionare!

Quando partecipavo alle competizioni elettorali del mio paese, provavo un certo fastidio (politicamente), se un elettore mi diceva che doveva vedere bene, considerare bene le cose, valutare i pro e i contro, perché non tutto è nero e non tutto è bianco. Detto così può essere un comportamento ineccepibile; ma è come porsi al di fuori, giudice tra due contendenti. Il singolo che adegua alla sua misura le azioni e gli uomini. E così  tutto il male è sempre fuori di noi e lontano da noi. In politica, invece, si sceglie, e si riconosce l’errore quando  lo si commette, e le cose buone quando vengono fatte. Se tutti gli altri sono ladri, ne deriva che il compito degli attuali governanti è quello di scovare i ribaldi delle malefatte contro gli interessi del popolo sovrano. Basta questo, perché tutto poi vada a gonfie vele.

Virgilio Iandiorio

La Cultura mezzana.ultima modifica: 2018-09-17T10:35:44+02:00da manphry
Reposta per primo quest’articolo