Morale cattolica:quale?

E se invece di correre dietro alle esternazioni del Papa  felicemente regnante, leggessimo le Osservazioni sulla morale cattolica di Alessandro Manzoni? Considerazioni di un laico, di un credente, quelle che Manzoni pubblicò nel 1819 per rispondere a Sismondo Sismondi (1773-1842), che nella sua Storia delle Repubbliche Italiane del Medioevo aveva sostenuto  che fosse stata la Chiesa cattolica a corromperne la vita sociale e politica.

Rivolgendosi al lettore, Manzoni scrive:“ Prendere in mano il libro  d’uno scrittore vivente e, a giusta ragione, stimato; ripetere alcune sue proposizioni, esaminarle punto per punto, trovare in tutto che dire, fargli per dir così, il dottore a ogni passo, è una cosa che, a lungo andare, è quasi impossibile che non lasci una certa impressione di presunzione, e di basso e insistente litigio. Per prevenire questa impressione, non dirò al lettore: vedete se non ho ragione ogni volta che prendo qui a contradire: so e sento che l’aver ragione non basta sempre a giustificare una critica, e soprattutto a nobilitarla. Ma dirò: considerate la natura dell’argomento”.

Se avessimo potere di distinguere il bene e il male?: “Presa nel senso più ovvio, una tal proposizione parrebbe voler dire che l’uomo abbia dalla natura (qualunque ne sia il mezzo e il modo) una cognizione lucida, intera, inalterabile, di ciò che sia virtù e di ciò che sia vizio. Ammessa la qual cosa, ogni dottrina soprannaturale e rivelata, su questa materia, sarebbe superflua, e quindi falsa”.

“Privato di Dio, il nostro tempo ha divinizzato la storia, come un evento dell’uomo libero” ha scritto François Furet (Le passé d’une illusione, Paris 1995 p.127). Che sia questo il problema del nostro tempo? Non c’è bisogno di molto per provarlo. Se manca “un punto d’appoggio”, derebbe Archimede, non si solleverà nemmeno una pagliuzza.

Sottolinea ancora il Manzoni:“ Se poi s’intende semplicemente, che ci sia nell’uomo, dotato com’è d’intelletto e di volontà, una potenza di discernere il bene e il male morale; potenza però non solo limitata di sua natura, ma (d’onde che ciò sia venuto) indebolita e guasta a segno, e di prender troppo spesso il male per bene, il bene per male, e d’attaccarsi al male, e rifuggire dal bene, anche conoscendoli, come il fatto pur troppo dimostra; e se si ammette insieme, che ci sia una religione istituita da Dio, appunto per dirigere e aiutar l’intelletto nel discernimento del bene e del male, e la volontà nella scelta; allora bisognerà dire che uno de’ caratteri essenziali e indispensabili di questa religione dev’essere il promulgare dei comandamenti, e promulgarli con un’autorità soprannaturale, come la sua origine… l’uomo che vuol esser vizioso, non potendo conciliare le sue azioni con la religione quale è, tende ad abbandonarla o ad alterarla, tende all’irreligione o alla superstizione. Nel primo caso, la sua avversione ai precetti che non vuole osservare lo porta a desiderare che siano mere finzioni umane; e la rabbia d’averli violati cambia qualche volta il desiderio in persuasione”.

Purtroppo avviene troppo spesso ai nostri giorni che i desideri diventino persuasioni.

 

Morale cattolica:quale?ultima modifica: 2023-09-20T18:36:08+02:00da manphry
Reposta per primo quest’articolo