Protagonisti e spettatori

Negli anni sessanta, e anche nei primi anni settanta, nel mio paese un barbiere, l’unico, che oltre a tagliare i capelli per cento lire (non fate l’errore di cambiare in euro attuali le cento lire di allora, non c’è congruenza) aveva la libertà di dire la sua opinione contraria su tutto e su tutti. Un anticipatore di tanti personaggi  dei giorni nostri che hanno fatto la loro fortuna politica sul “vaffa”.

La barberia di Giuseppe, questo il suo nome, dava sulla piazza e d’inverno soprattutto era luogo di raccolta degli anziani, che beneficiando del calore di una stufetta  a gas, vi trascorrevano le serate, parlando del più e del meno. Quando si toccavano argomenti di politica, venivano fuori le idee e le considerazioni più strabilianti. Come quando si accanirono  a discutere se  si potesse raggiungere, da Avellino, l’America, in bicicletta.

Se la terra è piatta, se nessuno è mai andato sulla luna, perché non consentire anche a questi antesignani di nuova geografia, poter  raggiungere l’America in bicicletta? Forse che l’attuale presidente degli Stati Uniti, voi pensate, che sia da meno nelle esternazioni storico-geografiche?

Quando la discussione si faceva accesa, tanto da sfidare  la logica elementare, allora Giuseppe si infuriava e diceva che per discutere con lui di certi argomenti  bisognava avere almeno il diploma di scuola superiore. E se proprio non ce la faceva più, urlava:” La materia più brutta è parlare con gli ignoranti”. Senza offesa per nessuno, perché ,io credo, ignorante era per lui chi non aveva conoscenza di una cosa, la ignorava, appunto.

Mi sono ricordato di Giuseppe, quando ho letto la lezione che Mario Draghi ha tenuto all’ Università Cattolica in occasione del conferimento della laurea ad honorem (Il Foglio, 11 ottobre 2019). Egli ha detto, tra l’altro:

Oggi viviamo  in un mondo in cui la rilevanza della conoscenza per il policy making   è messa in discussione. Sta scemando la fiducia nei fatti oggettivi, risultato della ricerca, riportati da fonti imparziali; aumenta invece il peso delle opinioni soggettive che paiono moltiplicarsi senza limiti, rimbalzando attraverso il globo come in una gigantesca eco.

La lezione della storia è invece che le decisioni destinate ad avere un impatto duraturo e positivo sono basate su un lavoro di ricerca ben condotto, su fatti accuratamente accertati e sull’ esperienza accumulata.

La competenza fondata sulla conoscenza è essenziale per capire la complessità, nel nostro caso, delle dinamiche economiche e sociali, per quantificare i rischi associati a determinate situazioni e per valutare di conseguenza l’effettiva necessità di una certa azione; per stimare i trade off e gli effetti distributivi di un intervento, individuando coloro che ne beneficiano e coloro che ne vengono danneggiati”.

Il conformismo  all’ opinione pubblica corrente,  lo spirito del politicamente corretto  governa oggi. I progetti di ridistribuzione del potere a cui mirano i partiti della propagandata innovazione, dissolvono ogni discorso scientifico, professionale, culturale. A differenza dell’ideologia e delle politiche chimere (che è la disgrazia  peggiore) la  scienza  ha la consapevolezza di muoversi nel fallibile, nel probabile, nel plausibile, pronta, però, a fare un passo indietro davanti all’ evidenza dell’errore.

La retorica populista ha attratto a sé  il risentimento di chi è condannato ad  assistere  alla vita politica come spettatore di un talk show.

Virgilio Iandiorio

 

Protagonisti e spettatoriultima modifica: 2019-10-25T20:01:18+02:00da manphry
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