Una lite per la neve

In passato per poter godere del privilegio di avere bevande e cibi freddi durante i mesi caldi si utilizzava la neve, 
che  era merce preziosa,  
nei  paesi a clima temperato, come quelli del Mezzogiorno,  dove la neve era conservata ed utilizzata per uso alimentare, ma nche medico.

Chi avrebbe potuto immaginare di ricostruire le cronache di vita paesana attraverso i fascicoli degli atti giudiziari prodotti dalle varie Preture mandamentali esistenti nelle province. Grazie ai fascicoli penali della Pretura di Chiusano San Domenico, in provincia di Avellino,   emergono dal passato momenti di vita quotidiana che ci aiutano a ricostruire la storia di tanti piccoli centri.

Correva l’anno 1836 e “Il giorno 10 settembre Francesco de Matteis di Manocalzati si presentò in questa Giustizia Regia [ Pretura di Chiusano San Domenico] ed espose querela contro i suoi paesani D. Michele e D. Domenico Rinaldi per essere stato dal primo ingiuriato col nome di ladro, e dal secondo percosso lievemente e ciò avvenne per causa che essendosi il D. Michele recato nella bottega del detto de Matteis per comprarsi della neve, non la rinvenne, et perciò che fu animata la briga in parola e per effetto della quale fu chiesta la punizione degli ostensori. Nel giorno poi 21 del sudetto mese del pari si presentò in questa Giustizia Regia il detto D. Michele Rinaldi e chiese la punizione del detto Francesco de Matteis per essere stato dal medesimo ingiuriato col nome di ladri, ed usato contro delle vie di fatto, per la causa summentovata”.

Il giudice regio, sentite le due parti querelanti, conclude:” Si è desunto che i detti D Michele Rinaldi col de Matteis s’ingiuriarono vicendevolmente, e sopraggiunto il fratello del D. Michele a nome D. Domenico Rinaldi in reazione percosse lievemente il de Matteis”. E di conseguenza il 22 ottobre così sentenzia: “Ha condannato e condanna D. Michele e D. Domenico Rinaldi di Sabino e Francesco de Matteis di Antonio di Manocalzati alla pena di carlini 10 di ammenda per ciascuno e solidamente alle spese del giudizio”. Così furono tutti condannati per rissa.

Per capire meglio come andarono i fatti, ci viene in aiuto un contratto di appalto per la gestione del mercato della neve stipulato il 23 maggio 1807 a Campomarino, in provincia di Campobasso, riportato da Lucia Lopriore nel suo studio sulle neviere. Perché nel Regno di Napoli nella prima metà dell’Ottocento vigeva tutta una regolamentazione di questo commercio, di cui noi non cogliamo bene la consistenza.

Il sindaco di Campomarino, Domenico Antonio Noventa, conviene con Pasquale Russo appaltatore di Montorio (Campobasso) :  provvedere questa Comune della neve, che gli bisogna ne’ mesi estivi, cominciando dal primo Maggio a tutto li quindici di Ottobre; e d inoltre il signor Rrusso deve dispensare la neve a chiunque n’avrà bisogno a giusto peso, e misura, senza far mai mancare detto genere dal primo Maggio a tutte li quindici Ottobre senz’interruzione alcuna; e per il prezzo si conviene tra le parti che d[etta] vendita di neve al minuto debba farsi dal d[etto] Russo ne’ tempi convenuti al prezzo stabilito e fisso di grana uno e cavalli sei per ogni rotolo di giusto peso.

Nle nostro caso, i fratelli Rinaldi  pretendevano che il  rivenditore, fornisse la neve, che evidentemente, per i motivi più diversi e forse anche validi poteva mancare in quel momento. Era un sabato di settembre e doveva fare ancora molto caldo,  ma nel negozio la neve non c’era. E il caldo come si sa, dà a volte alla testa.

 

Una lite per la neveultima modifica: 2008-09-24T19:24:00+02:00da manphry
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