Un poeta arbëreshë poco conosciuto.

Le comunità italo-albanesi mostrano un’antica coscienza della loro identità linguistica e culturale, che trova espressione nell’operosità di molti intellettuali  fin dal XVI secolo.

Il Collegio Corsini di S. Benedetto Ullano (1732), poi trasferito al Collegio S.Adriano a S.Demetrio Corone (1794), e il seminario greco-albanese di Palermo (1734) ebbero un ruolo fondamentale nella formazione non solo del clero ma anche degli intellettuali   italo-albanesi.

Raccogliendo le sollecitazioni della cultura europea del XVIII secolo, filtrate dall’ambiente napoletano, l’impegno culturale dei Collegi crea i presupposti per la militanza degli intellettuali arbëreshë all’interno del movimento risorgimentale italiano, come  Pasquale Scura e Luigi Giura, ministri del governo di Garibaldi, Agesilao Milano, Attanasio Dramis, Francesco Crispi.

L’autore più rappresentativo di questa coscienza nazionale riscoperta e ritrovata è Girolamo De Rada, nato a Macchia Albanese, frazione di San Demetrio Corone nel 1814 ed ivi morto nel 1903. Nella nutrita schiera di intellettuali italo-albanesi,  che nei secoli XIX e XX   si sono impegnati per la conservazione dell’entità linguista e culturale della loro terra di origine nella, va annoverato  un illustre poeta e scrittore nato a Greci in provincia di Avellino, Leonardo De Martino (o Leonardo de Martino).

Nel G. D. E. della UTET, 1966-1973, si legge questo suo profilo biografico: “ Poeta italo-albanese (Greci (AV) 1830 – convento di Sarno (SA) 1923). Di origine italiana, trascorse quarant’anni della sua vita (1865-1903) a Shkoder (Scutari) e nella Malcija. Padre francescano, fondò a Shkoder, con l’appoggio di Francesco Crispi che lo teneva in grande considerazione, la scuola delle suore stimmatine e quella delle francescane. Fu inoltre segretario di Prenk Pascià e maestro del figlio di quest’ultimo. Il nome di Leonardo de Martino è legato all’opera L’Arpa d’un Italo-Albanese (1881), raccolta di poesie composte parte in italiano, parte in albanese, di diretta ispirazione manzoniana. Il volume comprende inni sacri, parafrasi del Pater noster, del Salve regina, un commento del decalogo, poesie d’occasione e un dramma sacro, primo del genere scritto in albanese. Poeta di non grande estro ma abile costruttore di versi forbiti, fu maestro di Ndre Mjedia (1866- 1937) e di Gjergj Fishta (1871-1940)” ; il primo, un padre gesuita, fu poeta e scrittore modello di prosa della letteratura albanese, il secondo, francescano, poeta scrittore e uomo politico, autore, tra l’altro, del poema epico-lirico Lahuta e Macis (Il liuto della montagna) del 1937.

La fortuna letteraria  non è stata favorevole a Leonardo de Martino, che pure fu maestro di poeti. E sarebbe il caso di dare il giusto merito a questo autore, che ha trovato il motivo ispiratore del suo canto nella fede cristiana e nell’amore per le sue antiche origini albanesi.

E’ difficile reperire i libri scritti da Leonardo de Martino. Il catalogo unico delle biblioteche italiane riporta 17  sue opere, e per la maggior parte custodite nella biblioteca di Casa Carducci a Bologna.  

Ben otto libri del nostro autore sono stati pubblicati ad Avellino dalla Tipografia Pergola:

1)      Sonetto acrostico caudato, 1904 (in copertina G. Carducci e S. Francesco).

2)      Giosuè Carducci e San Francesco d’Assisi sonetto acrostico caudato, 1904.

3)      Sciopero geniale: ai novelli sposi: un fiore epitalamio, 1904.

4)      Fotografia psichica istantanea…del cav. Gennarino De Feo: sonetto acrostico caudato,1904.

5)      La stella di Greci e de’ suoi emigranti, 1903.

6)      La benedizione di S. Francesco d’Assisi, 1903

7)      L’eco dell’apoteosi al comm. Giovanni Masucci nel suo 80° genetiaclo: sonetto, 1904.

8)      Brindisi francescano: onomasticon dell’ill.mo cav. Francesco Iannelli, 1904.

Le date delle edizioni sono il più delle volte quelle che compaiono nei testi dopo l’ultima composizione poetica. Luogo di edizione ed editore, anche quando non vengono indicati, sono facilmente individuabili.

 

Altre due opere sono state stampate ad Ariano Irpino (AV), nell’allora Stabilimento Tipografico Appulo-Irpino:

 

1)      Agli augusti giovani sovrani d’Italia Vittorio Emanuele III ed Elena Petrovich di Montenegro: un mesto fiore sulla tomba del re buono e leale, 1900.

 

2)      A sua Maestà la regina madre Margherita di Savoia, 1901.

 

Altre cinque opere furono stampate nello Stabilimento tipografico Fischetti, nel comune di Sarno (SA), dove Leonardo de Martino morì, nel convento dei Frati Minori:

 

1)      A Sua Maestà la regina Margherita di Savoia, Napoli: dedica e presentazione d’un fiore di maggio; L’anniversario dello statuto e la solenne  inaugurazione dei premi nelle scuole municipali e governative del regno, 1900.

 

2)      Al Serafino d’Assisi: responsorio, 1902.

 

3)      Dopo la lettura del nuovo opuscolo Il sonetto di Giosuè Carducci Il bove criticato e rifatto da Porrello Enrico: sonetto, 1905.

 

4)      All’augusta famiglia regnante d’Italia, 1902.

 

5)      Il IV centenario della Disfida di Barletta festeggiato a Sarno patria fortunata di Mariano Abignente: ricordo poetico, 1903

 

Venne pubblicata nel 1897 a Bari dall’editore Laterza la monografia intitolata La questione Albanese-Orientale e la nuova crociata: Poemetto eroicomico popolare e in appendice Il lamento del rosignuolo prigioniero. Presso un’altra prestigiosa casa editrice, Tipografia dell’Ancora, venne pubblicata a Venezia nel 1881 l’opera più importante di Leonardo de Martino: L’arpa di un italo-albanese; volume di ben 440 pagine con testi nelle due lingue.

 

Il risultato della combinazione di queste due culture (quella italiana e quella albanese) in un poeta versatile, raffinato e brillante, orientato alla ricerca ed alla scoperta di novità anche nei filoni tradizionali della letteratura patria si concretizza nell’opera, L’Arpa di un italo albanese, che andrebbe riproposta per riscoprirne l’ importanza   letteraria e  il messaggio interculturale.

 

                                                                                                     

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un poeta arbëreshë poco conosciuto.ultima modifica: 2007-10-04T23:00:33+02:00da manphry
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2 pensieri su “Un poeta arbëreshë poco conosciuto.

  1. Complimenti per l’ottimo articolo su P. Leonardo De Martino, padre dell’Albania, cantore della letteratura scutarina, nativo di Greci (Av) 1840 e norto a Sarno 1923, sto realizzando uno studio sull’opera letteraria, pastorale e religiosa di questo illustre irpino, di orgini arbreshe.
    Sarei lieto di conoscere l’autore o autrice per uno scambio di materiali.
    Grazie
    g. orsogna

    e-mail: orsognariano@ibero.it

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