Buoni e cattivi maestri

Ma la Storia è veramente magistra? Della vita tutta intera o solamente di qualche parte di essa o di nessuna?
Plutarco, un “magister” della nostra cultura occidentale, racconta che Alcibiade, di cui era tutore e parente il grande Pericle, “Una volta, volendo incontrarsi con Pericle, passò da casa sua. Gli fu detto che lo statista non aveva tempo per riceverlo: stava studiando come presentare agli Ateniesi il bilancio economico della sua magistratura. Alcibiade, nell’atto di venirsene via, domandò: «E non sarebbe meglio, invece, che studiasse come non presentarlo?».
Questo accadeva nell’Atene del V secolo a. C. Come non pensare all’episodio riferito da Plutarco, nel leggere i risultati del referendum di domenica scorsa in Grecia! Nessuno avrebbe scommesso un centesimo sulla vittoria dei “sì”. Un poco come se fossimo chiamati domenica prossima dal nostro governo a decidere con referendum se pagare o non pagare il canone TV ordinario (canone RAI). Qualcuno nutre dei dubbi sul risultato? Sarebbe un plebiscito di “no”.
Da adolescente provavo, come tanti miei coetanei, un piacere sottile a canticchiare le canzoni di Edith Piaf. Un fascino particolare esercitava “Non, Je Ne Regrette Rien” , una canzone del 1956, che Edith Piaf portò al successo mondiale. La musica gradevolissima della canzone faceva sorvolare sulle parole, “Je me fous du passé “ , che possiamo tradurre senza imbarazzo:” me ne fotto del passato”. Beata superficialità giovanile! A scuola poi ci stiamo sforzando in tutti i modi di mettere in testa a tanti studenti che sia sufficiente studiare la storia contemporanea per capire il mondo d’oggi. Perché si dovrebbe volere scoprire quanto è successo nel passato se non si hanno delle preoccupazioni etiche o morali o emotive?
Melchiorre Delfico, uno tra i più illuminati riformatori del Regno di Napoli, nei suoi Pensieri sulla storia e su la incertezza ed inutilità della medesima , edito a Napoli nel 1814, era del parere che” Si può considerare la Storia come quella parte dell’ umano sapere, la quale progredisce sempre , e non si migliora mai. Essa cammina colle rivoluzioni annue del sole, mostrandoci solo con nomi nuovi delle ripetizioni di fatti antichi. Si conserva e si riproduce come il monachismo , cioè per aggregazioni od accessioni successive d’individui della stessa specie , senza sviluppamento di germi , o qual altro sia il modo delle generazioni fisiche e morali… Se si dice che essa c’ insegna la Storia dell’uomo, mi sembra una proposizione vota di senso , significante tutt’ al più, che colla Storia s’impara la Storia. Se poi si vorrà dire, che per essa s’ apprende la conoscenza dell’uomo, dirò che per tal oggetto non agli storici, ed ai moralisti, ma ai fisici ci dobbiamo raccomandare, poiché la scienza della realità e delle cause è nelle loro mani. Tuttavolta se la Storia ci trasportasse all’ amore de’ nostri simili, farei ardenti voti, perché una legge d’ umanità sanzionata in tutti i codici ne prescrivesse la continua o giornaliera lettura, e fosse quasi la jaculatoria della specie umana; ma se essa è ben lontana, o contraria dal produrre tali benefici effetti, conchiuda il saggio leggitore”.
In questa sagra delle banalità, a cui purtroppo il nostro tempo ci abitua, la storia diventa interesse antiquario, per persone a cui piacciono tutte le cose vecchie, solo perché sono vecchie. Che malinconia! Le persone malinconiche scavano nel passato, poiché nel passato c’è anche quello che hai perso e quindi lo ricerchi. Non c’è, però, nessuna lezione e nessun vero interesse per il presente.
Virgilio Iandiorio

Buoni e cattivi maestriultima modifica: 2015-07-18T19:49:30+02:00da manphry
Reposta per primo quest’articolo