S. Euplio e il valore dei libri.

Il prossimo 12 agosto la comunità di Trevico (Avellino) festeggia il patrono S. Euplio. Il nome del santo ci fa già capire la sua provenienza di ambito greco. Infatti il giovane Euplio era di Catania, dove all’inizio del IV secolo venne eseguita la sua condanna a morte perché cristiano.
In passato ci si è preoccupati di sapere come e quando fossero giunte le sue reliquie da Catania a Trevico. Domenico Gaspare Lancia di Brolo (1825-1919), nella sua opera Storia della chiesa in Sicilia,1884, ritiene che il corpo del santo sia stato trasportato a Trevico al tempo dell’invasione saracena, nel 974. Altri propende per una data posteriore, cioè al periodo normanno.
Mi ritorna in mente, pensando al martirio del santo, il film Fahrenheit 451 diretto da François Truffaut, tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore statunitense Ray Bradbury (1920-2012). Il protagonista della vicenda è un poliziotto, Guy Montag, che vive in una società in cui i libri sono illegali e coloro che li possiedono sono considerati sovversivi: il reato viene punito con l’incendio della loro casa e con l’arresto. Ebbene il reato di san Euplio fu proprio quello di possedere libri, nel suo caso il Vangelo.
Dagli atti del processo, che sono giunti fino a noi, si legge dal primo interrogatorio:
Ed essendo Euplio entrato nel segretario del Giudice, portando i Vangeli, uno degli amici di Calvisiano, chiamato Massimo, disse. “È veramente sconvenevole , che costui si abbia tali carte contro l’ordine reale”.
Calvisiano consolare disse ad Euplio:” Donde provengono coteste scritture ? Uscirono forse dalla tua casa?”.
Euplio rispose : “Non ho casa. Il mio Signore Gesù Cristo ancora sa questo”.
Calvisiano consolare disse : “Tu le hai qui portate ?”.
Euplio rispose:” Io le ho qui portate, siccome tu stesso vedi. Mi trovarono con esse”.
Calvisiano disse:” Leggile!”.
Euplio aprendo lesse:” Beati quei, che soffrono persecuzione per la giustizia, da poiché loro è il regno de’ Cieli”; ed in altro luogo,” Colui, che vuol venire presso di me, prenda la sua croce , e mi segua”.
Mentre queste , ed altre cose leggeva, Calvisiano consolare disse:” Che cosa sono coteste scritture?”.
Euplio rispose:” La legge del mio Signore , che mi è stata affidata”.
Calvisiano consolare disse :” Da chi?”. Euplio rispose :” Da Gesù Cristo Figlio del Dio vero”.
Ad un secondo interrogatorio, alla domande del giudice Calvisiano: “Perché mai tenesti presso di te questi scritti, i quali son proibiti dagl’ Imperatori?. Euplio rispose nuovamente:” Perché son Cristiano , e non mi era permesso consegnarli . E miglior cosa morire , che consegnarli”.
In Fahrenheit 451 un’ anziana donna sorpresa ad avere dei libri in casa, non li consegna. E l’autore scrive in proposito: “Ci deve essere qualcosa di speciale nei libri, delle cose che non possiamo immaginare, per convincere una donna a restare in una casa che brucia”.
È evidente che anche nel nostro mondo nichilista i libri fanno ancora paura.
Virgilio Iandiorio

S. Euplio e il valore dei libri.ultima modifica: 2014-07-28T16:19:20+02:00da manphry
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