Lodo

Ma che sarà questo benedetto “lodo”?  Se lo saranno chiesto in molti in questi giorni, ascoltando o leggendo a proposito della nota vicenda politica, che sembra somigliare più a una telenovela. Probabilmente il motivo politico della controversia, fa passare in secondo ordine l’interesse più squisitamente giuridico o se volete sul significato comune della parola; anche perché la gente di questo “lodo”, deverbale del  latino “laudare”, proprio non sa cosa farsene.

Il “lodo”, detto con le parole del Grande Dizionario di Salvatore Battaglia, è “decisione con cui un arbitro o un collegio di arbitri dirime (non di rado in via equitativa) una controversia”. Detta in parole povere è una sorta di compromesso, un accordo tra le parti quando gli interessi sono contrastanti e  di difficile conciliazione. Dare, fare, pronunciare un lodo vale dire prendere una decisione, risolvere una controversia in qualità di arbitro, proporre una transazione.

Il lodo insomma come arbitrato, è stato praticato sin dalle epoche più remote. Una commedia di Menandro (343-292 a. C.) giunta a noi incompleta, si intitola L’Arbitrato. In età imperiale  Pomponio Bassulo, il commediografo di Aeclanum imitatore dell’autore greco, aveva letto e forse ripreso nelle sue opere questa commedia. Sfortunatamente non ci è giunto neppure un titolo di questo autore irpino, morto suicida.

Ecco in che cosa consiste l’arbitrato della commedia di Menandro. Un pastore ha trovato un bambino esposto ma, non essendo in grado di occuparsene, lo cede ad una coppia conoscente,  che ha da poco tempo perso un bambino. La lite scoppia per gli oggetti che erano con il neonato: il carbonaio, che ha avuto affidato il bambino, sostiene che sono proprietà del bambino e dunque suoi, il pastore invece afferma che l’aver ottenuto il bambino non comporta necessariamente che l’altro debba avere anche gli oggetti ritrovati.
Per dirimere la questione, i due si affidano al giudizio di un passante, di qui il titolo della commedia Epitrepontes che in greco significa “coloro che si rimettono ad un arbitro”. Il giudice improvvisato
dà ragione al carbonaio.

Mi viene il sospetto che nell’animo di molti la parola “lodo” si confonda con “nodo”. Avere un nodo alla gola? Perché non un “lodo” alla gola? Non cambia molto la condizione del malcapitato. Oppure “sputare il rospo”, perché il lodo costringe uno dei contendenti a tirar fuori un motivo di discordia non chiarito o anche a rivelare una specie di segreto. E già che siamo in tema si può  ricordare che il rospo è  “amico” della strega,  e nel medioevo si credeva che fosse velenoso tanto da rendere velenose anche le piante vicino alle quali veniva sotterrato.

Ma nel medioevo “lodo” era una forma usata per “lode”. E nella Divina Commedia (Inf. III, 36) ne troviamo un esempio famosissimo, in quel verso che si ripete spesso: “che visser sanza ‘nfamia e sanza lodo”; ma in questo caso per esigenza di rima. Con questo sostantivo (loda, laude, lodo) si indicano parole che attestano il merito di qualcuno; il suo opposto è biasimo, vituperio.
Il binomio lodo/lode è un motivo per rileggere un altro commediografo greco, Aristofane (450-385 a. C. circa), che nella commedia “le Rane”, a proposito della sua Atene “nella stretta delle tempeste” (siamo nel 405 a.C. e la Guerra del Peloponneso va concludendosi catastroficamente per la città) fa così dire al coro: “Molte volte ci è parso che con i cittadini per bene la città faccia come con la moneta antica e con il denaro di adesso. Quella non è adulterata ed è la più bella di tutte le monete, a quanto pare, la sola coniata a regola d’arte e valida ovunque tra i Greci e i barbari: ma noi non la usiamo, e preferiamo questi pezzi di rame scadente, battuti due o tre giorni fa con lo stampo peggiore”; e rivolgendosi agli ateniesi presenti: “ma almeno ora, sciocchi, cambiate sistema: usate di nuovo le persone utili. Se vi andrà bene, avrete lode; e in caso di insuccesso la gente di senno penserà che, qualunque cosa vi capiti, almeno vi siete attaccati all’albero giusto”.

Lodoultima modifica: 2009-10-30T15:13:56+01:00da manphry
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