Dorota Masłowska

 

 

Non saprei dire se è un bene il fatto di non conoscere la lingua, il paese, in cui è ambientata la vicenda  di un romanzo, in parole povere leggere senza pregiudizi di sorta, oppure se questa scarsa conoscenza limiti in qualche modo la comprensione più approfondita dell’ opera stessa, dell’autore, della sua formazione culturale ecc. E’ l’interrogativo che mi sono posto nel leggere il romanzo di Dorota Masłowska, intitolato Prendi tutto , tradotto in italiano da C. Borsani Ucci e pubblicato da Frassinelli nel 2004 .

Il lettore italiano del romanzo  della  Masłowska, giovanissima scrittrice polacca (è nata, infatti, nel 1983 a Wejherowo, una cittadina sul mar Baltico), non può fare a meno di andare con la mente (senza alcuna voglia di confronti)  ad uno scrittore italiano, Alberto Moravia, che esordì, anche lui molto giovane. Nel 1929, infatti, venne pubblicato a Milano il romanzo Gli Indifferenti, con cui Moravia esordì come scrittore, all’età di ventitue anni; ma la stesura del libro fu iniziata quattro anni prima nel 1925, quando lo scrittore aveva diciotto anni. Proprio come la Masłowska. Come il romanzo di Moravia, anche quello della scrittrice polacca  ha riscosso un immediato successo di critica e di pubblico;  dalla sua pubblicazione nel 2002 è stato tradotto in quattordici lingue.

Il romanzo di Moravia venne considerato come una denuncia della moderna borghesia italiana e nel titolo sembrava riassumere il senso della condotta morale della vita contemporanea. Ma c’era anche la novità stilistica, che il romanzo introduceva nel panorama letterario nazionale: una prosa lucida e funzionale, senza le bellurie così consuete all’ambiente letterario nostrano (R. Barilli, 2004),.

La giovane autrice polacca con questo romanzo, che nella lingua originale si  intitola  Wojna polsko-ruska” vale a dire “la guerra polacco-russa”, narra non una guerra combattuta, ma la battaglia quotidiana di un gruppo di giovani di una città di provincia che nella droga cupiunt dissolvi.

Il protagonista del romanzo è Andrzej  detto Forte, il “bullo” del quartiere di una cittadina di periferia. Completamente dedito agli stupefacenti, eccessivamente loquace, ha una relazione  con Magda, una ragazza che non gli è per niente fedele. Quanto a fedeltà Forte non è da meno della sua ragazza. Anche lui  se la intende con Angela, una giovane alquanto scontrosa che anche nell’abbigliamento si ispira alle tinte fosche della nuova generazione punk. Cerca  di sedurre senza successo l’ingenua e nevrotica Ala, che è la ragazza del suo amico Kacper. Nel Commissariato dove è stato portato  per un controllo, Forte incontra Dorota, una ragazza, anche lei giovanissima, che lavora come dattilografa per la Polizia.

La narrazione è un unico e lungo monologo del protagonista, il giovane Robakoski Andrzej, che tutti conoscono come Forte. Egli si serve di tutta la gamma del linguaggio di cui oggi i giovani fanno uso nella loro comunicazione ed espressione. Nulla di strano se sono frequenti le parolacce, che diventano una forma di intercalare nella narrazione.

Tutta la vicenda è filtrata attraverso la sua narrazione: è lui in sostanza che dà voce e spessore agli altri attori della storia. Forte è un giovane polacco della periferia di una cittadina di provincia nella quale  si rispecchia quell’ universo marginale della Polonia postcomunista. La cornice in cui si muovono e agiscono i personaggi del racconto  si riduce ad uno scenario squallido: discoteche, droga, sesso, amori e sogni frustati che sfociano anche in violenza. Il romanzo è un canto per una generazione smarrita, nella quale si stampa, però, un retaggio della nostra storia  molto recente.

Dorota Masłowskaultima modifica: 2007-07-16T20:42:55+02:00da manphry
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3 pensieri su “Dorota Masłowska

  1. BuonGiorno,

    stanchi del vecchio pc che si blocca???
    Stanchi del solito prodotto da supermaket???

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