LA NEVE

La Rivoluzione Francese  non sconvolse solamente gli ordinamenti politici e istituzionali in Europa, ma intese riformare anche il calendario: usato dapprima soltanto dalla burocrazia, fu reso obbligatorio dal decreto del Direttorio del 14 germinale anno  VI dalla proclamazione del nuovo governo  (corrispondente al 3 aprile 1798). La riforma durò molto poco. Infatti il  primo di gennaio 1806 fu ripristinato il vecchio calendario gregoriano.

Nel calendario rivoluzionario venne chiamato NEVOSO il mese che andava dal 21 Dicembre  al 19 Gennnaio, Mese della neve.  Un adattamento dell’aggettivo francese nivose, a sua volta  derivato dal latino  nix – nivis, cioè la neve.

E la neve, che ci ha tenuto col fiato sospeso per una ripetizione della performance meteorologica del febbraio dello scorso anno, quando in Irpinia siamo rimasti tappati in casa per buona parte del mese, richiama alla mente tanti ricordi di scuola. In particolare quel verso di Giovanni Pascoli della poesia Lavandare : Il vento soffia e nevica la frasca. Ci creava non pochi problemi quel nome “frasca”, che non si sapeva dove collocarlo in modo grammaticalmente corretto.  Poi, ma molto tempo dopo, scoprimmo che il poeta si era ispirato  allo stornello  “Retorna, Amore miè, se ci hai speranza, /per te la vita mia fa penitenza! / Tira lu viente, e nevega li frunna, / de qua ha da rvenì  fideli amante” , che  Antonio Gianandrea aveva raccolto e pubblicato nel libro, Canti popolari marchigiani, Roma-Firenze-Torino 1875, riproposto in  ristampa anastatica da Forni, Bologna 1967.

Che due secoli fa si facessero previsioni  di precipitazioni  nevose con strumentazioni scientifiche, ho ritrovato nel Dizionario Etimologico Scientifico delle voci italiane di greca origine compilato dall’Abate Vito Maria De Grandis, edito a  Napoli  nel 1824. Si legge, infatti,  al lemma Nivometro: stromento che avvisa della neve o della brina che è per cadere; dal lat. Nix,nivis e da metron= misura. Pare che più esattamente direbbesi  Nifomante da nipho= nevico e mantis= indovino; perché non misura già la neve caduta, ma la predice.

Se consideriamo il campo più propriamente etimologico della parola Neve, troviamo che il bolognese Ottavio Mazzoni Toselli (1778-1847), che rivendicava alla sua patria il patrimonio linguistico ricevuto dai Galli Boi, nella sua opera  Origini della lingua italiana pubblicato a Bologna nel 1831 , al  volume secondo p.1000 così scrive: NEVE. Dal Celtico Nef, neve; ( V. Nyf plurale di Nef nel Bullet ) donde il Greco Niphas; il Latino Nix , Nivis; lo Spgnuolo Nieve; l’antico Francese Noif; ed il moderno Neise. I popoli del Nord, ed i Schiavoni, dice il Bullet, prepongono sovente l’S nel principio delle parole; quindi il Fiammingo ha Sneew ; V Inglese Snow; il Teutonico Sneve ; il Gotico Snaiws; V antico Sassone Snaw; l’ antico Prussiano Snege; il Danese Sne; lo Schiavone Sneg; il Dalmate Srtigh; ed il Boemo Snih.

Il Bullet citato dal Toselli è il teologo e storico francese  Jean-Baptiste Bullet, nato a Besançon nel 1699 circa e morto nel 1775,  conosciuto soprattutto per il suo libro  sulla lingua celtica, edito a Besançon nel 1754.

Il Toselli naturalmente utilizza gli strumenti di indagine che la scienza  linguistica dei suoi tempi gli metteva a disposizione. Mi piace, però, riportare quanto egli scrive nella premessa al suo volume: può valere oggi come  un’ interpretazione dell’antico quanto mai significativa: “Più volte ho meco stesso pensato per qual cagione gli uomini, specialmente gli afflitti, trovandosi in solitudine campestre sentano diletto alla vista di un diroccato palazzo, di una torre atterrata, o di altra antica rovina; e io mi penso null’altro essere la cagione se non quella che l’uomo nascendo naturalmente inclinato al bene desidera in altri la bontà, e l’amore; onde alla vista di quelle antiche cose crede ch’esse servissero a gente più umana, più sincera di quella che or vive nelle città, nelle corti, e nei palagi ove a dire dell’Ariosto: La caritade in tutto è estinta / Né si vede amicizia se non finta (Orlando Furioso 44, 1).                       VIRGILIO IANDIORIO

LA NEVEultima modifica: 2013-04-15T19:23:00+02:00da manphry
Reposta per primo quest’articolo