Aristofane, il Web e noi.

Gli autori classici più li leggi e più vi trovi qualcosa di nuovo.  “ C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole,/ anzi d’antico…”  questi versi  della poesia L’Aquilone di  Pascoli rendono molto meglio di tante parole il senso della scoperta, o meglio, la capacità di camminare per le strade  di paesi  esistiti secoli  prima di noi.

Luciano di Samosata ( II sec. D. C.)  scrittore  greco  di origine siriana, è autore de  La Storia vera. E’ uno dei più fantasiosi romanzi  della letteratura greca, in cui sono narrate avventure strabilianti dell’autore e compagni  al di là delle Colonne d’Ercole, nel mondo sconosciuto agli antichi

Sulla luna, dove sono approdati, i fantastici viaggiatori si imbattono in tante stranezze. Scrive Luciano: “E un’ altra meraviglia vidi nella reggia. Un grandissimo specchio sta sopra un pozzo non molto profondo; chi scende nel pozzo ode tutte le parole che si dicono da noi sulla terra; e chi riguarda nello specchio vede tutte le città e i popoli, come se li avesse innanzi: e io ci vidi tutti i miei, e il mio paese: se essi videro me non saprei accertarlo. Chi non crede tutte queste cose, se mai monterà lassù, saprà come io dico il vero”. Come non pensare al nostro  monitor, che ci mette davanti agli occhi “il mondo”?  E la webcam che  dà la possibilità di scambiarci le immagini?

Se pensiamo alla nostra attuale situazione politica e sociale, percepiamo un sentimento generalizzato di rifiuto di tante sconcezze  e  di rimanere lontano da tante iniquità.  

 Gli uccelli  è il titolo di una commedia di Aristofane, messa in scena  nel 414 a.C . in Atene in occasione delle feste annuali .  E’ la storia di  due ateniesi, Pisetero ed Evelpide, i quali, disgustati dal comportamento dei loro concittadini, decidono di lasciare la città per cercarne un’altra dove poter vivere in pace. Si recano  da Upupa,  (in passato Tereo re di Tracia, trasformato in uccello dagli dei), e gli propongono di fondare insieme agli uccelli una città nel cielo chiamata Nubicuculia.

La nuova città, Nubicuculia,  si situa a metà strada tra gli dei e gli uomini. Gli uccelli  intercettando i fumi dei sacrifici offerti dagli uomini, riducono gli dei  alla fame.

Il nuovo regime   garantisce  larga permissività.  Subito uno stuolo di approfittatori di ogni specie si avventa  su di essa.  A poco a poco il grande sogno viene stravolto e la città non è più libera né felice. 

Al desiderio di evasione da mal costume e mal governo, segue  la  delusione  di iniziative per costruire   un mondo migliore. Come quello virtuale costruito sul WEB.

Virgilio Iandiorio

Aristofane, il Web e noi.ultima modifica: 2013-09-16T08:51:00+02:00da manphry
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