La Letteratura Meridionale

 

Cosa pensano della letteratura dell’Italia meridionale fuori dell’Italia? E’ importante conoscere come essa  si mostri agli occhi degli intellettuali  di altre nazioni,  senza  gli stereotipi, che ne  impediscano  la corretta valutazione. La Réseau des Arts et Lettres en Belgique francophone, fondata  nel 2009 da Robert Paul, dedica un interessante saggio  alla  letteratura italiana contemporanea. Può essere un buon punto di partenza per una riflessione  senza “se” e senza ma, senza retorica e infingimenti.   Della  letteratura  meridionale vengono indicati degli elementi caratterizzanti :“Sia nati lì come Elio Vittorini , o che vi abbiano semplicemente vissuto come Carlo Levi , gli scrittori del Sud sono quelli il cui lavoro vive della realtà , di sogni e miti dell’ Italia  meridionale che ha segnato col doppio sigillo del fascino e della rivolta . Gli scrittori meridionali si dividono in due gruppi . Da un lato , gli scrittori – Jonas [il profeta biblico] , che,  racchiusi dentro la realtà meridionale , ne descrivono in modo realistico , o neo- realistico ,gli aspetti economici e sociali . Essi denunciano , accusano , si impegnano : ” Scrivere ,- dice Ignazio Silone -, non è stato , e non poteva essere , se si eccettuano alcuni momenti di grazia ,   sereno godimento estetico , ma la continuazione dolorosa e solitaria di una lotta . “E ‘per questi scrittori-Jonas la consapevolezza, e di far prendere consapevolezza a un popolo di cafoni ( questi moderni villani della terra ) , in modo che si sbarazzi dei poteri che lo schiacciano e imbavagliano. D’altra parte , gli scrittori-Achab [il capitano in Moby Dick] che trovano  nella realtà meridionale, il trampolino  barocco per rinnovare i miti e  immergersi nella loro infanzia . Essi sono in effetti catturati dal mondo primitivo che gli si offre , immutato dopo secoli , e che l’era industriale non ha cancellato : la purezza dell’ analfabeta  è uno dei temi principali dell’opera di Elsa Morante . Come Achab continuerà per l’eternità a piantare il suo arpione nella balena bianca , questi scrittori anche testimoniano che non c’è sviluppo storico nel Sud , ma un eterno ritorno delle stesse vittime e  degli stessi carnefici , degli stessi persecutori e degli stessi perseguitati  . Nel 1860 , Garibaldi ei suoi Mille , nel 1945 , un post – guerra che non è stato preceduto da nessuna resistenza , nel 1948 , l’istaurazione del “regime” democristiano ; nel 1978 , il compromesso storico : dall’epoca del Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa a quella  di  L’Affare Moro di  Leonardo Sciascia , risuona la parola disincantata di Lampedusa : “Cambiare tutto per non cambiare nulla”.

                                                                                                      Virgilio Iandiorio

 

La Letteratura Meridionaleultima modifica: 2013-10-14T09:07:39+02:00da manphry
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