Libertà di striscione

A vedere le immagini dei vigili del fuoco che andavano a togliere striscioni dai balconi con scritte di dissenso nei confronti di ministri in carica, come non ricordare le scene del film Fahrenheit 451, diretto da François Truffaut nel 1966.

Quando si dice che scrittori, poeti e registi siano dei profeti! In questo film, infatti, si  descrive un paese, non tanto ipotetico,  in cui leggere o possedere libri è considerato un reato. Per  scovare i colpevoli di tale crimine (possesso e lettura di libri) un apposito corpo di vigili del fuoco viene costituito per scovare  dove i volumi si annidino e poi  darli alle fiamme.

Quello che è accaduto alla prof. di Palermo  nelle settimane scorse è indicativo del clima di “intimidazione” che viene messo in atto. Chissà perché, quando chiedevo ai miei nonni il nome di un podestà (come si chiamavano i sindaci nel ventennio del secolo scorso) del mio paese, non ne ricordavano nemmeno uno. Essi, però, ricordavano molto bene il nome della guardia municipale, perché, facendosi forte della sua funzione, non lesinava minacce e botte. Non vorrei che il momento politico che stiamo vivendo, venisse ricordato come quello delle guardie, di un qualsiasi corpo di sicurezza, impiegate a togliere striscioni di protesta (anche senza parolacce) dai balconi.

Quando la stupidaggine si abbatte anche sulla storia, non conosce limiti; come quei deputati francesi qualche anno fa che volevano far celebrare il processo alle crociate. Che dire degli Stati Uniti: lo scorso anno un povero diavolo  di pasticciere si è visto redarguire  perché aveva scritto sulla torta per una festa di laurea Magna Cum Laude; e in inglese-americano, come si sa, “cum” è una volgarità. Dalla pasticceria all’Università, sempre negli Stati Uniti: il poeta latino Ovidio messo al bando per essere ritenuto maschilista.

Di questo passo, porteranno in tribunale anche Caino per il crimine di omicidio del fratello. Immaginatevi la scena in tribunale con, tra i testimoni dell’accusa, perfino Dante, e tra quelli citati dalla difesa  Jorge Luis Borges (Elogio dell’ombra, trad, it, 1971).

E oggi assistiamo allo spettacolo, poco edificante, della  sfera pubblica controllata da una polizia del pensiero . Non si può restare indifferenti: il populismo avanza insieme con la politica dell’identità. Una combinazione pericolosa, che distrugge la libertà di parola.

“i bugiardi possono essere tollerati o persino ammirati, una volta che le  fondamenta stesse di un sistema politico non sono più considerate credibili… il semplice senso del pericolo produce un crescente desiderio di sicurezza che gli autocrati soddisfano rivolgendo minacce ad altri ” (W. Davies, Stati nervosi, 2019).

Virgilio Iandiorio

Libertà di striscioneultima modifica: 2019-05-30T00:07:31+02:00da manphry
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