Leonardo De Martino e Dora d’Istria

Nel volume L’Arpa di un Italo Albanese   Leonardo De Martino (1830-1923), il padre francescano nato  a Greci (Avellino)   e missionario in Albania,  rivolge l’ attenzione  a personaggi  famosi  della sua epoca che ebbero a cuore le sorti di questo paese balcanico.

Di particolare interesse è il breve componimento poetico, che accompagna, l’omaggio  ALLA ILLUSTRE SCRITTRICE  PRINCIPESSA DORA D’ ISTRIA . Si tratta di un dono, una penna d’argento, che LE POVERE FANCIULLE CATTOLICHE ALBANESI   inviano alla principessa,  A MEZZO DEL  P. LEONARDO DE -MARTINO DA GRECI dell’ordine dei  Minori Osservanti 

Omaggio

Dicon che sei gentil, sei buona e bella, / Che il core hai grande pari all’ alto ingegno;  /Figlia d’ Eroi, ma pur nostra sorella ;  /Dicon che il Genio tuo d’ un scettro è degno.  /Da un polo all’ altro ognun così favella, /E negli Albani cor già tieni un regno ;  /Ma noi, cui manca un aureo scettro, un Trono. .. /Un Calamo d’ argento offriamti in dono.  /È un picciol dono, in ver, ma fa palese  /Quanto t’ ama e ti cole ogni Albanese !

Scutari d’ Albania, 2 Aprile 1881. (seguono trecento firme)

La scrittrice Dora d’Istria, pseudonimo della duchessa Helena Koltsova-Massalskaya, nata Elena Ghika (Bucarest, 22 gennaio 1828 – Firenze, 1888) è stata  esponente del Romanticismo e del Femminismo in Europa.  Il suo nome d’arte “Dora d’Istria” sintetizzava, non  a caso,  il fascino degli antichi miti fluviali: dono dell’Istro, nome antico del Danubio, il lungo fiume che dai monti tedeschi al Mar Nero  unisce popoli diversi per storia, religione e lingua. Una metafora geografica ( come la definisce Marta Questa) che trasmetteva un messaggio di pace in una regione, quella balcanica, da sempre divisa e contesa. Nel numero del  15 maggio 1866 del periodico Revue des Deux Mondes Dora D’Istria aveva dedicato un lungo articolo ai canti del popolo albanese Les Albanais des deux côtés de l’Adriatique et la Nationalité albanaise d’après les chants populaires.

Leonardo De Martino così sottolinea , in nota all’omaggio poetico,  il dono delle fanciulle albanesi : « E’ della grandezza ed a somiglianza d’una buona penna d’ oca, e porta inciso sul dorso il motto : A Dora d’ Istria — Le povere fanciulle cattoliche albanesi; quelle stesse di cui si è accennato nella nota 9 relativa alle Stimatine. Questa breve poesia accompagnatoria era stampata in elegante cartoncino a caratteri e fregio dorati. Le dette fanciulle, quasi a nome di tutte le donne albanesi, delle quali la esimia loro connazionale scrisse sì egregiamente, nel tributarle questo tenue omaggio, intesero associarsi al coro degli uomini albanesi, dell’ Albania e dell’ Epiro, delle colonie d’ Italia, della Grecia e delle Isole Jonie; i quali già fin dal 1870 le aveano offerto un serto di fiori poetici, espressi nei principali dialetti della loro madre lingua, e stampati in bel volumetto a Livorno, affine di attestare all’autrice della Nazionalità Albanese, a quella che essi chiamano la vivente Stella d’ Albania l’ ammirazione, la gratitudine, e l’ amore che le professano. Arrivato a Venezia, e partecipatone il mio onorevole incarico alla nobilissima Principessa, essa degnavasi esprimermi il suo alto gradimento colla seguente lettera autografa in francese, che si riporta qui tradotta anche  in italiano, a maggiore intelligenza delle fanciulle medesime :

« Mio Reverendo Padre.  Reduce da una escursione in Italia, io trovo le vostre belle poesie, e la vostra lettera gentile. Io mi affretto a dirvi, che vi attendo con piacere, e che sarò lietissima di ricevere la penna, che m’ inviano le dilette fanciulle albanesi. Aggradite, Mio Reverendo Padre, l’ assicurazione della mia perfetta divozione. Dora d’Istria ».  (continua)

                                                                  Virgilio Iandiorio 

Leonardo De Martino e Dora d’Istriaultima modifica: 2013-05-05T21:20:53+02:00da manphry
Reposta per primo quest’articolo