Riflessione sulla religiosità nell’Europa di ieri. E oggi?

Probabilmente il nome Gregorio Leti (Milano 1630 – Amsterdam 1701) risulterà nuovo ai più, come lo era anche a me fino a qualche tempo fa. “Autore temuto e riverito, disposto a svelare, in modo semplice e accessibile, i retroscena della vita politica e religiosa delle corti” (Emanuela Bufacchi, 2005), un polemista, un panflettista, diremo oggi. Ma non fu solo questo. Abbandonò, verso i trent’ anni, la religione cattolica per quella calvinista e visse fuori dall’ Italia. Ho avuto modo di leggere il terzo volume della sua  Historia genevrina ( in cinque tomi, edita nel 1686).

Nell’anno centenario di Lutero, è un modo interessante sapere qualcosa di più su quello che avvenne cinquecento anni fa e le conseguenze che derivarono dalla affissione delle novantacinque tesi. Leggere quello che hanno scritto in proposito non i cattolici, ma i protestanti, se non proprio contemporanei,  del secolo successivo. E Gregorio Leti, spirito eclettico, che si convertì al calvinismo, nella sua storia di Ginevra, vuole illustrare pregi e difetti delle due fedi religiose. Con delle riflessioni che per l’epoca potevano essere polemiche, ma che sembrano scritte per i nostri tempi.

“Veramente non leggo nell’ historie dove si tratta del Governo delle Religioni, ch’empietà, che discordie , che odii, che vendette , che hippocrisie , che persecutioni, e quei non fanno del male, che non hanno i mezi per farne, e quei quei predicano la toleranza che non hanno in mano il Governo. Gli Ugonotti hoggidi in Francia predicano la toleranza , e domandano d’esser tolerati: ma quando quei di questa medesima Religione cominciarono ad havere il comando in Genevra, si servivano forse di questa toleranza con carità?

Ecco le Religioni di quell’Europa ch’è senza Religione; e piaccia alla Bontà Divina che io in questo punto mentisca”.

“Per me credo che se San Paolo venisse a visitare le Religioni del Mondo, darebbe sentenza ch’è senza Religione quell’Europa, ch’è così piena di Religioni. Certo è che le Religioni che si professano nell’Europa o in publico nelle Chiese, o in segreto dentro il cuore, sono in così gran numero, che bisognerebbe avere il zelo d’un Paolo, per non credere che più corrotte delle Religioni del Turco , dell’ Hebreo , e del Pagano siano le Christiane”.

E poi, ecco (p.24) la bordata del planfettista:” Ma di dove nasce questa disgratia alla Cristianità? Eccone la causa indubitabile. La Religione hoggidì serve a’ Chirstiani , e più in particolare agli Ecclesiastici , per un Mercato d’una Mercantia maligna , ed empia. Non si sente più parlare dell’Instruttione. e della predicatione con carità Christiana… Con chi parlo, forse con Turchi che non leggono Libri? parlo con Christiani che li comprano a caro costo non solo della borsa, ma della conscienza, o che almeno li veggono sventolare nelle Botteghe. Li Mercanti Librari non vogliono altri Libri che di quelli che portano il titolo di Critica, Critica della Critica, Critica contro la Critica, Critica alla Critica, Critica generale, Critica particolare; Critica all’Historia; Papismo, Papismo di Papismo, Papismo contro Papismo; Calvinismo, Calvinismo contro il Calvinismo, Calvinismo di Calvinismo; Luteranismo, Luteranismo contro il Luteranismo”.

“Un ambasciator d’un gran Prencipe,  in Londra,  mi diceva un giorno vicino al fuoco. Signor Leti, io credo che la metà degli Huomini dell’Europa per Atei manifesti, e l’altra metà vivono con il cervello pieno di dubii, e d’Ippocrisia, e questo nasce da quei tanti Libri di Religione che si veggono nascere ogni giorno pieni di Critiche, e di Satire”.

Virgilio Iandiorio

Riflessione sulla religiosità nell’Europa di ieri. E oggi?ultima modifica: 2017-12-21T22:24:30+01:00da manphry
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