Giornalisti di ieri: Vincenzo Torelli

Fondatore del settimanale napoletano Omnibus nel 1833, Vincenzo Torelli (1807-1882) era nato in Barile, paese albanese del Regno delle Due Sicilie in provincia di Basilicata. Dal profilo biografico di Torelli, inserito tra quelli degli scienziati italiani partecipanti al V Congresso “internazionale” a Napoli nel 1845 (G. Giucci, 1845), si può capire come i lettori percepivano il valore e l’importanza del lavoro di giornalista.
“Nel 1830 istituì l’Indifferente; poi nel 1833 cominciò a pubblicare l’Omnibus, giornale che incominciò per ischerzo e che divenne poi uno stabilimento. Napoli non avea allora quel che propriamente si dice un giornale, ma solamente qualche foglio di sola critica. L’Omnibus per la sua novità, per la sua svariatezza, per l’ardimento, per la severissima critica e pel miscuglio di serio e di faceto, di verso e di prosa, di teatri, varietà, novellette, epigrammi, ecc. fu bene accolto ed acclamato…
Nel secondo e terzo anno e parte del quarto del suo Omnibus, egli fu compilatore, traduttore, contabile, amministratore, tutto, e quello che oggi fanno venti persone, faceva allora egli solo ; e (nuovo per tutti) molti articoli di quei primi anni, o sotto altro nome, o come tradotti, o come ridotti, o come venuti d’oltremonti e d’oltremare, non erano che suoi e tutti suoi. Ciò perché mancando di giornali stranieri e di collaboratori, e sapendo che giornale vale varietà , ed un solo si crede non possa darla, fingeva quelle varie sorgenti. Così di passo in passo venne questo giornale aumentando di favore. Allora i più che sapeano scrivere e scriveano nel paese, ricorsero all’ Omnibus ; allora quei giornali stranieri, immaginati, vennero davvero; allora finalmente, non chiedendo, non pitoccando più aiuto, fu invece soccorso d’ogni parte e ricchissimo, tanto che potea scegliere e fare a suo modo la compilazione…
Però crescendo il gusto pe’ giornali, divenne bisogno, e dopo l’Omnibus, moltissimi ne sorsero nel paese tra buoni e mediocri; e nessuna città vide in un tempo nascere e morire tanti giornali come Napoli. Nel mezzo del cammino dell’Omnibus, cioè nel 1838, il Torelli, vedendo in Germania, in Inghilterra ed in Francia sparsa la famiglia de’ giornali pittoreschi, istituì il suo Omnibus Pittoresco, enciclopedia artistica e letteraria, ornata d’incisioni in rame: così quest’ arte caduta in basso stato, per le sue cure divenne popolare in Napoli. E questi Omnibus, specialmente il primo, presero tanto volo che oggi mai non v’ ha paese ove non giungano e non sian noti. Sì che n’ebbe lodi e corrispondenze d’ogni parte, facendo cambio del suo Omnibus co’ giornali tutti italiani, e con non pochi francesi; e non può negarsi aver questo giornale che ora sferza, ora sprona e non disamina mai contribuito potentemente alla gloria di molti. Imperocchè è bene sapere che se fu aspro e severo, anzi che no, ne’ primi anni, venuto in fama ed in gran giro nel mondo, credé poter essere rovina a molti, ove non fosse ponderato e coscienzioso, e però fu quindi moderato molto più, e forse anche pendente ad umanità anzi che a severità; assumendo che la vera critica correggesse e non iscoraggiasse. Questo pensiero uno, solo, assoluto e progressivo si debbe alla sua fermezza ed a quel disegno saldo e condotto con lunga vista guardante più nel futuro che nel presente, più alle cose che agli uomini, e sempre all’onore del paese…
Pensò sempre e pubblicò nel suo giornale, che essendo oggi il giornalista un magistrato della pubblica fama, non debba essere né un fanciullo, né un ignorante, né un mendico.”
Questo nel XIX sec. Ed oggi?
Virgilio Iandiorio

Giornalisti di ieri: Vincenzo Torelliultima modifica: 2017-06-14T11:41:15+02:00da manphry
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